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Adesso però carissime vestali della dignità femminile, bravissime custodi dei valori della tradizione e valenti sacerdotesse della superiorità femminile non mandate tutto in vacca (forse avrei scrivere toro).
Il prossimo 8 marzo, in occasione della vostra festa, non assiepate a mandrie tutti quei ristoranti, pub, bar, balere, discoteche ed affini che vi propineranno il trito e ritrito rito collettivo dello strip maschile.
Carissime depositarie della virtù muliebre, che recitate il verbo della Conchita a memoria, non fatevi infinocchiare da una società maschilista, retrograda, consumista ed edonista.
Vi prego dite di no, a tutti quei corpi muscolosi e scolpiti guizzanti nell'olio da massaggio, che agitano delle chiappe marmoree, appena coperte da un filo interdentale, e delle proboscidi da elefante, a stento represse dietro pochi centimetri quadrati di stoffa.
Riunitevi in un gruppo di lettura per commentare l'ultimo editoriale di Gad Lerner, datevi appuntamento a teatro, andate al cinema per vedere "Maschi contro femmine", facendo, ovviamente e giustamente, il tifo per queste ultime, al limite organizzate un public reading delle poesie della Plath e di Ada Merini.
Date uno smacco a questa pratica pop trash dello spogliarello maschile.
Dimostrate che la carne esposta, qualunque carne, non è cultura ed è abbrutimento della società.
Date l'esempio, ve ne prego.
La società maschilista vi ringrazierà....
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