venerdì 22 ottobre 2010

Per favore adesso non prendiamocela con i soldi di Saviano

Faccio outing sono un fan di Roberto Saviano.
Confesso di nutrire un amore intellettuale verso l'autore di Gomorra, con una leggerissima punta di invidia, essendo un modesto scrittore anche io.
Ha successo, è bravo, ma paga questo successo con un certo abbassamento della sua qualità della vita.
Non deve essere stato facile scrivere Gomorra e non deve essere facile convivere con la paura, ma la scintilla della mia passione per lui è scattata quando ho, per caso, assistito alla puntata speciale di Che tempo fa dove lo scrittore campano raccontava e miscelava sapientemente Hikmet, i racconti della Kolyma e lo scempio urbanistico di Casal di Principe.
La passione per la scrittura e per i libri era palpabile ed era la vera cifra della narrazione, termine purtroppo abusato, civile di Saviano.
Mi rimane difficile,dunque, capire questa assurda polemica verso il (vero o presunto) compenso che Saviano percepirà per la trasmissione "Vieni via con me".
In moltissimi tuonano contro questi compensi monstre ad (alcuni) personaggi televisivi bollandoli come immorali ed assolutamente inopportuni.
Sono quasi sempre gli stessi che hanno tuonato e tuonano parole di fuoco contro gli ingaggi dei calciatori che minacciano lo sciopero, dandogli dei viziati, dei capricciosi, dei riccastri e degli ignoranti, magari con in tasca l'abbonamento in tribuna VIP e la tessera del tifoso.
Sono quasi sempre gli stessi che hanno tuonato e tuonano contro il velinismo, la società dell'apparire e la vacuità.
Ebbene se Saviano prende come un medio calciatore di Serie A, forse, c'è speranza di salvare questa società.
Magari la nostra è una pia illusione, ma sognare e sperare aiutano a vivere e cambiare il mondo.

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