sabato 18 dicembre 2010

I tre dell'operazione Terzo Polo

In altre occasioni la nascita di un altro polo, nel nostro sistema politica, sarebbe stato da me accolto molto positivamente, ma quello che vogliono fare Casini, Fini, Rutelli ed altri comprimari non mi trova d'accordo.
Magari sarò in errore, e non lo escludo.
Magari questo polo della Nazione è proprio la risposta ai problemi che attanagliano la nostra Italia.
Lo scopriremo solo vivendo, come canta Battisti in una sua celebre canzone.
Il Polo della Nazione, per inciso spero che gli trovino presto un nome un po' più accattivante, nasce in seguito ad una cocente sconfitta parlamentare. E' inutile girarci intorno.
Certamente il 14 dicembre Berlusconi non ha vinto la guerra, ma ha segnato un notevole punto a suo favore. Segno che il fascino del Cavaliere è abbastanza integro, e sappiamo per esperienza che ciò non è poca cosa.
Ma quello che l'operazione Terzo polo non riesce a convincermi è il fatto che la ragione stessa di questo schieramento rischia di minare il massimo risultato politico e di sistema istituzionale che il berlusconismo ha saputo guadagnare e guadagnarsi: il bipolarismo e l'alternanza.
Non è poca cosa, visto che molti paesi lo hanno conquistato mediante sanguinose rivoluzioni o guerre civili.
Silvio Berlusconi, volenti o nolenti, è stato un fantastico catalizzatore della costruzione istituzionale italiano, ed il fattore di dinamismo del sistema politico e partitico italiano.
Quello che ancora non riesce a portare a compimento è l'adeguamento delle regole formali della Costituzione alla prassi quotidiana della vita istituzionale italiana. Una volta che ci sarà riuscito, finalmente potremmo dire addio a questo lungo periodo di transizione.
Una transizione da cui non si esce minando l'unico fattore di novità politica, come ha cercato di fare il polo della Nazione provando a disarcionare il Presidente del Consiglio in carica.
Questo antiberlusconismo, infatti, è un altro punto debole che rischia di incrinare le fondamenta del patto del trio centrista.
Un antiberlusconismo di destra che sembra trionfare all'interno di Futuro e Libertà. La formazione finiana, infatti,è quella che più di tutte rischia di caratterizzarsi come una macchietta dell'Italia dei Valori, all'interno di una ampia collocazione di centrodestra o presunto tale.
Un antiberlusconismo (di centrodestra) che respinge piuttosto che attrarre e che fa il paio con la destra della bava alla bocca che tutti i finiani schifano.
Questa è la colpa maggiore del terzo polo sono essenzialmente queste.
Quella di non aver saputo elaborare una valida proposta che fosse con Berlusconi, senza essere né sotto e né contro.
Una proposta che fosse migliorativa del berlusconismo, ma non contraria o alternativa.
Essere alternativi ai due poli, è oggi una posizione esiziale perchè condanna, nel medio e lungo periodo, alla inutilità politica.
E l'inutilità politica è molto peggio che perdere per tre voti.

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